Audioguida della Villa medicea di Poggio Imperiale
La storia della Villa del Poggio Imperiale riflette la passione e la cura con cui tutti i suoi protagonisti, dalla prima metà del Quattrocento fino ad oggi, hanno siglato le fasi di ampliamento dell’architettura, il suo percorso artistico e la sua evoluzione come luogo di formazione. È una storia caratterizzata da molte figure femminili che hanno modellato l’identità della Villa come centro per l’arte e la cultura indissolubilmente legato al suo contesto di appartenenza, la collina di Arcetri e Firenze, al cui centro strategicamente si collega fisicamente e funzionalmente.
1. Introduzione
Si ha la prima notizia dell’attuale Villa del Poggio imperiale nel 1427 quando fu denunciata al catasto fiorentino. Si chiamava, allora, Palazzo Baroncelli dal nome della famiglia che aveva fatto costruire una “casa da signore”, sulla collina di Arcetri, con annesse “due case da lavoratore”, come si conveniva alle residenze signorili rurali del tempo.
2. I cortili della Villa
La Villa del Poggio imperiale si sviluppa intorno a tre cortili, uno centrale e due speculari.
Il Cortile centrale é il più antico, l’unico rimasto invariato per posizione e consistenza dal Quattrocento, quando si chiamava Palazzo Baroncelli, dal nome della famiglia che l’aveva fatto costruire.
3. Interventi seicenteschi: appartamento di Maria Maddalena d’Austria
Risalgono alla prima metà del Seicento i primi importanti lavori di ampliamento della Villa per volontà di Maria Maddalena d’Austria, moglie di Cosimo II de’ Medici.
4. Interventi ottocenteschi al piano terra
Nel 1814 fu restaurato sul trono di Toscana Ferdinando III d’Asburgo-Lorena, figlio di Pietro Leopoldo, protagonista del programma di interventi che portarono alla definitiva connotazione della Villa in chiave neoclassica come la vediamo oggi, chiudendo la stagione rinascimentale e barocca.
5. Il giardino all’italiana e gli antichi giardini ora cortili neoclassici
L’attuale Giardino all’italiana della Villa del Poggio Imperiale ricalca il progetto seicentesco realizzato ai tempi di Vittoria della Rovere nel 1655.
6. Quartiere di Pietro Leopoldo
In seguito all’estinzione della famiglia Medici, la Toscana passò sotto il dominio dei Lorena e, nel 1765, con l’arrivo in Toscana di Pietro Leopoldo, sovrano colto e illuminato, ebbe inizio una fase di grande rinnovamento per la villa, che divenne la residenza estiva della famiglia granducale.
7. Cappella e museo scientifico, già corpo di guardia
La facciata principale presenta due avancorpi progettati dall’architetto Giuseppe Cacialli e realizzati (1820) per volontà di Ferdinando III: La Cappella e il Corpo di Guardia, ora Museo scientifico.
8. Salone di Vittoria Della Rovere e loggiato intorno a cortile
Vittoria Della Rovere, moglie di Ferdinando II, proseguì il progetto di ampliamento della villa voluto dalla suocera Maria Maddalena d’Austria, con l’aggiunta di un nuovo braccio verso sud, affidando i lavori a Giacinto Marmi e Ferdinando Tacca, eseguiti tra il 1681 e il 1682.
9. Salone delle feste
Quando, il 20 settembre 1765, Pietro Leopoldo di Lorena visitò per la prima volta la Villa del Poggio Imperiale, se ne innamorò a prima vista tanto da sceglierla come dimora prediletta negli anni del suo regno.
10. Quartiere cinese
Dal Salone delle feste, proseguendo a sinistra, si accede al cosiddetto “Quartiere cinese”, composto da una successione di cinque stanze contenenti carte cinesi settecentesche, di varie dimensioni, dipinte a mano e raffiguranti soggetti orientali, secondo quel gusto esotico per l’Oriente e le cineserie ampiamente diffuso nelle corti europee del tempo.
11. Galleria rossa e peristilio
La Galleria, costruita nel 1775, corre lungo tutto il perimetro del cortile centrale. Di forma quadrata, presenta una decorazione a stucco ed ospita i ritratti raffiguranti componenti di casa Medici e membri delle corti europee imparentati con la corona toscana, alcuni dei quali opera del pittore olandese Jan Frans Van Douven.